Le mie “endurate” di questa estate, tanta polvere e buona cucina

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La primavera e l’estate sono il periodo in cui partono numerose attività “off-road”, e di conseguenza anche gli inviti che personalmente apprezzo sempre ricevere.
Purtroppo però non posso rispondere positivamente a tutti, altrimenti sarebbe non più un piacere ma un vero “tour de force”.
Solitamente sono più predisposto a raccogliere gli inviti dove so che troverò cibo e buon vino.
In questo caso la mia presenza è sempre garantita…
Chiaramente scherzo, la prima cosa che considero è il calendario degli impegni, dove “mamma KTM” ha sempre la priorità, vedi Trofeo Enduro, qualche evento sulle bicilindriche e le richieste dei concessionari.
In secondo luogo considero il tipo di evento proposto, ad esempio se mi chiamano per una gara rispondo negativo in quanto le competizioni non mi divertono più come una volta.
Cronometro e risultato non mi interessano più, ora godo di più a guidare la moto e ad ammirare i paesaggi.
L’apripista tanto meno, ad una certa età è il ruolo più “infame” che io conosca. L’apripista non è in gara, però viene registrato il tempo e poi confrontato.
Ovviamente l’apripista non visiona le Speciali, quindi il fatto di non sapere cosa trovare lungo il test comporta seri rischi. Rischi che non intendo certo correre, per l’anima del cappero!
La distanza da casa è un altro elemento da considerare.
Sapendo che per un organizzatore è un piacere e un onore avermi alla propria manifestazione, devo però considerare che la trasferta comporta per me un costo che devo valutare.
Inoltre non posso rispondere a tutti gli inviti, viceversa i fine settimana per stare con la mia famiglia sarebbero una rarità.
Un invito a cui ho risposto volentieri è alla nuova formula ideata dalla Adventuring Riding con Renato Zocchi, il Way Point Trophy.
A questo evento la navigazione è parte integrante del gioco, o meglio della passeggiata. Infatti nel corso del giro navigato, ad un certo chilometro spariscono le tracce e compaiono solo i waypoint, che si devono “prendere” in sequenza numerica.
La particolarità è che non è importante il tempo in cui li si raggiunge, ma bensì è il minor chilometraggio che determina il vincitore.
Una formula divertente perché oltre al piacere di navigare e di guida non forzata dal cronometro, l’evento permette ai piloti di osservare i luoghi che si attraversano. Un’idea intrigante e divertente, con un pizzico di competizione tra i partecipanti.
La prima edizione si è svolta nella splendida Sardegna, dove Renato ha disegnato percorsi stupendi per tutti e tre i giorni della manifestazione.
Io ho partecipato alla seconda edizione che si è svolta nella bellissima Toscana. La morale è che non ne ho azzeccata una!
Per la mia poca pratica con i navigatori GPS moderni, ho perso tempo a mettere e togliere gli occhiali da vista per vedere la traccia.
Grazie però ai bellissimi percorsi e al simpatico gruppo di partecipanti e organizzatori, ho vissuto due giorni indimenticabili.
Altro evento degno di nota si è svolto in Garfagnana alla Didattica Off Road di 10 HP. Gentilezza, simpatia e professionalità di “Saettone” (Gianluca) ed Elena mi fanno stare bene. Anche in questo caso i partecipanti sono stati la ciliegina sulla torta, allievi simpatici che tra fatica, tensione e ansia nell’affrontare i vari ostacoli, senza arrendersi si sono applicati in modo coriaceo, seguendo le indicazioni di Gianluca e Andrea.
é stato bello vedere i progressi in sella degli allievi e poi sentire i loro racconti ricchi di entusiasmo.
Special guest oltre a me, il popolare Adam Riemann: grazie ai suoi video pubblicati sul suo canale Youtube Motology Films, ora ho una marea di visualizzazioni.
Aldilà di quello, Adam è una bella persona ed anche un grande amico.
Nei giorni precedenti l’ho coinvolto nel ruolo di tester del circuito del “Mondiale di Gorle” evento dedicato a Suor Isolina. Ne approfitto per ringraziare tutti i Giosala Supporter che (anche in mia assenza alla 19esima edizione) hanno lavorato davvero bene, unendo il divertimento all’aspetto solidale.
Fenomenale il ritrovo a Piedimonte Matese in provincia di Caserta, con gli amici provenienti da tutta Italia.
Appuntamento presso l’agriturismo Bacco e Bivacco (degli amici Marco e Sara) con gruppi di enduristi provenienti dalla Sicilia (guidati da Pietro La Rosa, nota guida sull’Etna) e da nord dal presidente del moto club Chieve Gigi Bianchetti.


Per il centro Italia Lorenzo Pascale ha avuto il compito di organizzare l’endurata, guidato dall’amico Luigi.
Il menù prevedeva come aperitivo del venerdì sera, un assaggio off-road delle montagne locali. Magica la bellezza di questi luoghi, foreste incantevoli e scorci fantastici. Tra una bellezza e l’altra ci si è persino “ingarellati”, anche se per poco tempo, in quanto il bello di questo ritrovo è lo stare insieme e giocare a guidare in Enduro.
Una volta rientrati ecco ad attenderci in agriturismo un’ottima cena a base di prodotti locali.
Il giorno seguente siamo stati costretti da un temporale copioso, a fermarci per un divertente pranzo.
In queste zone la passione per l’Enduro è forte, ma non lo è altrettanto il portafogli. Le moto 2T con cui i locali praticano Enduro infatti, sono di qualche anno fa e assai fumose.
Questo mi induce a chiedermi quanto fumo di 2T ho respirato nel corso della mia carriera?
Ricordo la memorabile tappa negli anni ’90 in un mondiale in Spagna.
Spingendo la moto all’interno di in profondo canalone di argilla, si creava una coltre di fumo così intensa che veniva a mancare il fiato e lacrimavano gli occhi. Anche all’ErzbergRodeo, raggruppandomi tra i 500 partecipanti per la partenza all’interno della cava, non feci i salubri vapori termali, ma la palma della “fumosità”.
Anche alla Cavalcata delle Valli di Rovetta negli anni ’80, in pieno inverno una marea di moto già nel corso del lento e disordinato allineamento, seguito da relativa partenza, grazie alla mia proverbiale puntualità, mi ritrovai nelle retrovie e affrontai la lunga e lenta colonna per risalire il greto, avvolto dalle abbondanti sgasate dei partecipanti che stracciavano l’acceleratore per non far ingolfare o bruciare la candela dei loro motori due tempi. |

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