In Francia all’European KTM Adventure Rally

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Oh ragazzi son preoccupato, non è che “quel Verona lì” vuol prendermi la “piazza” come “pilota di enduro più titolato d’Italia”?

Vince il titolo mondiale EnduroGP (che equivale al mio titolo Assoluto) e ovviamente si aggiudica anche la Classe (ora anche per lui “avrà il piacevole problema” di quanti titoli mondiali conterà nel palmares). Poi Andrea vince la Sei Giorni e anche l’Italiano. Se va avanti così, considerando anche la giovane età, temo che potrebbe spodestarmi in quattro e quattr’otto!

Naturalmente scherzo, mi fa davvero piacere che un Italiano vinca tanto. Inoltre Andrea, nei pochi incontri che abbiamo avuto mi è sembrato una bella persona, un ragazzo serio ed educato, ingredienti importanti che aggiungono valore al campione. Con le sue vittorie Verona porta nuovo ossigeno al nostro sport facendo appassionare le nuove generazioni e animando le precedenti. Approfitto delle pagine di Endurista per fargli i complimenti e per augurargli un futuro pieno di successi e soddisfazioni!

Nell’ultimo periodo sono stato coinvolto in diversi eventi offroad in sella alle bicilindriche e ribadisco che l’ambiente mi piace molto. Inizio da Quillan in Francia, dove si è svolto l’European KTM Adventure Rally. Sono stato nuovamente coinvolto dalla casa austriaca per guidare un gruppo di piloti provenienti da diversi paesi Europei.

In sella ad una KTM 890, ho guidato per tre giorni su tre differenti giri tra le montagne nel dipartimento dell’Aude. Includendo anelli facoltativi dalla maggiore difficoltà, ho accompagnato una dozzina di piloti di cui gran parte già conosciuti nell’Adventure Rally 2021 in Grecia. Con mia grande soddisfazione i partecipanti hanno scelto di nuovo me come guida, quindi feeling già rodato e con la giusta filosofia per questo tipo di evento.

Con l’intervento della casa madre, organizzazione e scenografia sono stati superlativi. A disposizione lo staff meccanico per le moto, un dottore e un fisioterapista per i piloti e tendone con bar per le serate. Durante le cene si sono tenuti coinvolgenti show di Joey Evans e Riaan Neveling che hanno intrattenuto i partecipanti con giochi, sfide, racconti e interviste. Durante la presentazione dedicata allo staff, quando è stato il mio turno mi hanno presentato come “KTM Legend” ed ho provato una bella emozione nel sentire lo scroscio di applausi.

 

 

Dopo l’European KTM Adventure Rally ho partecipato alla HAT (Hard Alpi Tour) e allo Swank Rally in sella alla KTM 1290 R. Era da tempo che desideravo guidare di nuovo una moto potente e rimettere in pratica la tecnica della LC8 950 Rally usata alla Dakar. Così disabilitando tutti i controlli elettronici mi sono divertito a gestire i 160 cv con gas e frizione.

Certo la KTM 1290 R non ha sospensioni, gomme e preparazione come quella da gara, ma non essendo in competizione e su percorsi ben lontani da quelli Africani, mi sono divertito rispolverando alcune malizie della guida particolare e appropriata a questo tipo di moto.

Ad esempio mai fare traiettorie troppo spigolose, mantenersi prevalentemente in piedi anche nelle curve e valutare gli ostacoli con largo anticipo, per poi affrontarli in posizione ottimale. Oltre a questo è importante calcolare bene le frenate in base al tipo di terreno, perché la velocità e il peso influiscono molto sulla guida e con una moto di oltre 200 kg meglio improvvisare il meno possibile.

Partendo dalla caratteristica San Remo, la HAT si è svolta prevalentemente su strade scorrevoli attraversando le Alpi Liguri fino al Cuneese, per poi continuare il giorno seguente sulle Alpi Cozie fino a Sestriere. Come detto le carraie sono strade bianche e “grigie” dal fondo roccioso ma tutte ben mantenute e, a parte qualche tratto bagnato, ho trovato poche difficoltà prendendomi il tempo per ammirare i paesaggi di queste bellissime zone. Bravissimi gli organizzatori che hanno preparato il percorso e ne approfitto per ringraziarli dell’accoglienza riservatami.

Lo Swank Rally aveva invece un percorso più impegnativo, iniziando dal prologo sul circuito della Malpensa dove le sospensioni della 1290 risultavano troppo “confortevoli” per i salti. Mi sono rifatto esaltandomi nello sfruttare tutta la potenza della 1290 nella prova d’accelerazione sulla pista Pirelli di Vizzola Ticino. Poi, proseguendo su un divertente e poco complicato trasferimento tra campi e risaie del basso Piemonte, si raggiungeva la complicata Prova Speciale, scivolosa e sassosa che ha messo qualche pilota in difficoltà. Dopo la P.S. ci si indirizzava per raggiungere la riviera tra i bellissimi monti Liguri che portavano poi verso l’imbarco di Genova alla volta di Olbia.

Nei tre giorni in Sardegna con oltre 600 Km di percorso, si alternavano tratti scorrevoli e tratti più impegnativi come gli insidiosi tagliafuoco o le ripide salite con pietre smosse. Si sono impegnati anche i partecipanti della categoria Vintage che, a bordo di storiche monocilindriche dettate dalla filosofia di “Deus ex Machina”, insieme alle ragazze presenti hanno dato una bella e romantica immagine all’evento.

Allo Swank mi sono schierato nel Team FID, Fondazione Italiana Diabete.

Questo team autofinanziandosi prende parte a vari eventi di diverse specialità per sensibilizzare il problema del Diabete tipo 1. Questa patologia spesso colpisce da bambini e purtroppo non è facile da diagnosticare in tempi brevi. Così insieme abbiamo partecipato con i colori della fondazione confidando nella sensibilità del mondo del fuoristrada per dare consapevolezza a questo problema a molti sconosciuto. La FID con i fondi ricevuti dalle donazioni, investe nella ricerca di una cura definitiva a questa malattia.

Per saperne di più riguardo il Diabete tipo 1 vi mando al sito della fondazione www.fondazionediabete.org e alla pagina FB: fidonlus. |

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